Via Brancoleta 36 Montagnano (AR) - cel 340.6591505 cel 379.1042769
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Comunità a Dimensione Familiare Casa Alberigo e Maria
CARTA DEI SERVIZI
CODICE: Alberigo 02
REV 02 del 12/12/2023
INDICE
1. Chi siamo
2. Premessa
3. Missione e obiettivi generali dell’associazione
4. Finalità e scopi
5. Servizi offerti
6. Disposizione degli spazi
7. Servizi alberghieri
8. Modalità di accoglienza e dimissioni
9. Lavoro in équipe
10. Rette di soggiorno
11. Utilizzo degli arredi personali
12. Conservazione del posto
13. Orari delle visite
14. Rapporti con gli enti invianti
15. Rapporti con le famiglie
16. Impegni e programmi
17. Principi fondamentali dell’erogazione del servizio
18. Norme relative al personale dipendente e volontari
19. Tutela e reclami
20. Organizzazione della giornata
21. Periodo di apertura
22. Trasparenza
23. Validità della carta dei servizi
- Per Abbreviazioni e Acronimi si rimanda a MD 03 PR00
Redazione a cura di Gangale Filomena
Data 12/12/2023
Verifica a cura di Bruni Massimiliano
Approvazione a cura di Tiezzi Ida
1. CHI SIAMO
Sede associazione e sede struttura: via Brancoleta, 36
52048 Montagnano, (AR)
Tel. 3791042769
Email: alberigoemaria@gmail.com
Pec: casaalberigoemaria@pec.it
Codice Fiscale: 92089530510
Presidente dell’Associazione Alberigo e Maria: dott.ssa Ida Tiezzi
Tel. 3406591505
Email: pomaiosanlorenzo@gmail.com
Segreteria Amministrativa e Commerciale: dott. Sergio Del Pasqua
Per informazioni contabili e amministrative:
da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 12.30: tel. 3791042769
Email: alberigoemaria@gmail.com
Responsabile dott.ssa Tiezzi Ida
2. PREMESSA
La normativa che disciplina l’adozione e l’affidamento del minore (L.184 e successive modifiche), delinea alcune priorità di intervento, in primis il diritto del minore ad essere educato nel nucleo familiare d’origine.
Un diritto che le Istituzioni devono garantire attraverso interventi di sostegno e aiuto alla famiglia che vive in condizione di indigenza.
Nel caso la famiglia del minore non sia idonea, si prevede l’affidamento ad un’altra famiglia e, solo ove questo non è possibile, si prevede l’inserimento in una comunità familiare.
L’esigenza del minore di un “rapporto affettivo personalizzato” che solo una famiglia (ed in particolare la sua) può dare, non riesce a trovare un’adeguata risposta nelle comunità familiari che possono soddisfare solo alcuni bisogni (alloggio, nutrimento, istruzione, sostegno psicologico, inserimento sociale…), per tale ragione l’obiettivo della casa è di sopperire al gap affettivo, socio – ambientale, e di protezione dei minori.
La casa di accoglienza di tipo familiare nasce per proteggere il minore nelle difficoltà incontrate, sostenendo e potenziando la sua resilienza, la capacità umana di affrontare le avversità della vita, superarle, riparando gli effetti delle esperienze negative, e uscirne rafforzati.
3. MISSIONE E OBIETTIVI GENERALI DELL’ASSOCIAZIONE
L’associazione Alberigo e Maria si propone di diventare un operatore qualificato di riferimento per il settore educativo, socio-assistenziale nella regione Toscana, offrendo servizi di accoglienza, cura, e assistenza, finalizzati a soddisfare i bisogni delle categorie sociali di interesse, quali infanzia e minori, attraverso professionalità dotate di competenze tecniche e gestionali, maturate attraverso l’esperienza curriculare degli educatori e più in generale di tutti gli operatori che operano nella struttura casa a dimensione familiare Alberigo e Maria. Inoltre, la formazione continua di tale personale è orientata anche alla creazione e gestione di relazioni con il territorio e allo sviluppo del volontariato.
4. FINALITA’ E SCOPI
Finalità
La casa di accoglienza a dimensione familiare Alberigo e Maria è una struttura residenziale per minori; accoglie bambine/i e ragazzi che presentano situazioni di disagio familiare o sociale pregiudizievoli per la loro crescita e la loro realizzazione o che si trovano in particolari momenti di bisogno.
È esclusa l’ammissione di minori con rilevanti problematiche di carattere sanitario (tossicodipendenze, etilismo, gravi patologie neuropsichiatriche).
Tali finalità si caratterizzano per:
la temporaneità definita dell’intervento;
l’intervento concordato con i servizi pubblici preposti;
l’offerta assistenziale ai minori in difficoltà (orfani, stato di abbandono, conflitti familiari e ambientali, misure penali alternative, prevenzione secondaria, immigrati in cerca di inserimento sociale e profughi);
un’azione mirata ad un gruppo ristretto al fine di favorire un ambiente familiare;
il raggiungimento di obiettivi concreti (adozione, affidamento, rientro in famiglia, autonomia).
La struttura presta servizi finalizzati ad interventi temporanei socio-assistenziali ed educativi, integrativi o sostitutivi della famiglia, sulla base di un piano individualizzato.
La Casa Alberigo e Maria, inoltre, non è per i minori un luogo in cui “stare”, ma un luogo dove “abitare”. Lo stare ha a che vedere con una scarsa o nulla proprietà dello spazio da parte dell’individuo; l’individuo non ha potere decisionale né materiale. L’abitare ha a che fare con un grado sempre più evoluto di “proprietà” dello spazio in cui si vive.
Obiettivi
La struttura ha come obiettivo primario il benessere psicofisico dei ragazzi che vi alloggiano, pertanto gli obiettivi si organizzano in un duplice impegno: lavoro educativo con la famiglia di origine, laddove è possibile, e lavoro educativo col minore da svolgersi in comunità.
Pertanto, l’obiettivo primario non è quello di svolgere funzioni di custodia, bensì di realizzare un luogo dove assume importanza la vita quotidiana nella sua globalità.
In generale, gli obiettivi di crescita sono finalizzati in ogni caso al raggiungimento di uno dei seguenti traguardi già ben espressi nelle finalità sopra indicate:
5. SERVIZI OFFERTI
Ospitalità
La Casa a dimensione familiare Alberigo e Maria è progettata per rispondere alle esigenze dei minori, siano essi maschi o femmine, con problematiche sociali dovute a condizioni di disagio familiare, abitativo e socio-culturale.
L’ospitalità comprende:
• accoglienza, osservazione e progettazione: dopo un primo periodo di accoglienza e di ambientamento, il personale della Casa a dimensione familiare esegue una serie di osservazioni mirate alla stesura del Progetto Educativo Individualizzato (PEI), realizzato in collaborazione con il Servizio Sociale di provenienza;
• gestione dei rapporti con i servizi sanitari e sociali: l’intervento educativo è progettato con il servizio sociale di riferimento. La comunità si occupa di far proseguire, qualora siano già stati attivati, incontri di psicoterapia. È sempre garantita l’assistenza sanitaria di base o specialistica;
• accompagnamento dei minori a colloqui presso i Servizi invianti o altre strutture
• disponibilità ad effettuare incontri protetti
• cura dei rapporti con l’Autorità Giudiziaria
• mantenimento dei rapporti con le famiglie di origine, ove possibile: le modalità di rapporto con la famiglia del minore sono definite già nella progettazione individuale del ragazzo e mediate dal Servizio Sociale. È compito degli educatori agevolare i rapporti tra i minori e le loro famiglie, tranne nel caso in cui tale obiettivo sia sconsigliabile. A tal fine sono previsti contatti tra il minore e la famiglia di origine, sia attraverso rientri periodici presso l’abitazione dei familiari, che attraverso incontri, a volte vigilati, a volte autogestiti, di durata temporale variabile. Ogni contatto (incontro e rientro) è preceduto e seguito da verifiche tra un educatore, la famiglia e il minore. Le medesime modalità vengono utilizzate anche per l’avvicinamento del minore a famiglie affidatarie o adottive;
• intervento di socializzazione e risocializzazione: la Casa a dimensione familiare Alberigo e Maria intende favorire e ripristinare le relazioni con i coetanei dei minori presenti, allargando le loro esperienze sociali con l’inserimento in gruppi diversi e con l’integrazione e la socializzazione favorite dall’attività scolastica, sportiva, ricreativa e culturale;
• organizzazione del tempo libero: la continua ricerca, potenziamento, proposta di legami e forme di collaborazione con le varie agenzie educative del territorio, è volta a favorire la socializzazione e l’aggregazione sia con persone interne che esterne alla struttura, svolgendo una funzione di sostegno e sviluppo dell’identità della persona;
• inserimento scolastico e rapporti con le scuole: per ogni minore inserito in Casa Alberigo e Maria è previsto un percorso scolastico. Gli educatori scelgono la scuola presente sul territorio più adatta ad accogliere e sostenere il percorso, attraverso un confronto continuo con tutto il personale scolastico. Durante tutto l’anno scolastico, vi sono incontri periodici con gli insegnanti, per valutare i risultati in itinere, l’inserimento nel gruppo classe, l’emergere di determinate difficoltà. Contemporaneamente viene mantenuto un rapporto costante con la famiglia, relativamente alla sfera scolastica.
• accompagnamento scolastico
• sostegno psicologico
6. DISPOSIZIONE DEGLI SPAZI
La casa Alberigo e Maria è ubicata nel comune di Monte San Savino, in località Montagnano via Brancoleta, 36. Si presenta come una elegante casa disposta su due piani più il piano terra, all’interno di un grande giardino comprendente anche un orto e un frutteto
La casa è strutturata come di seguito esposto:
il piano terra è adibito a zona giorno (sala da pranzo, cucina, dispensa, lavanderia,zona studio, ecc..).
Il primo piano è adibito a zona notte con sei camere da due posti e tre bagni a disposizione degli ospiti, una stanza comune, un ufficio per gli operatori.
Al secondo piano vi sono locali accessori necessari allo svolgimento delle prestazioni di accoglienza: archivio, spogliatoio del personale e relativo bagno, guardaroba.
7. SERVIZI ALBERGHIERI
Ristorazione
La preparazione dei pasti avviene direttamente nella locale cucina, nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie degli alimenti. La responsabilità della cucina è affidata agli operatori e i criteri e le modalità attraverso cui la cucina adempie all’erogazione del servizio sono conformi alle normative specifiche previste per tipologia di attività svolte (HACCP, normative sui requisiti strutturali). I pasti vengono preparati dall’operatore, a volte con l’ausilio dei minori assistiti dagli educatori, se tale attività è dentro un progetto mirato e individualizzato per uno o più minori, ma sempre per attività con sicurezza controllata, al fine di promuovere negli ospiti aspetti di autonomia ed autogestione.
In caso di allergie, disturbi alimentari o particolari esigenze a carattere religioso, vengono individuate diete appropriate. Gli orari dei pasti sono indicati nel regolamento interno e possono variare con il variare delle stagioni. Anche l’acquisto dei cibi, pur rispettando un menù di base che varia a seconda della stagione e delle settimane, tiene conto delle esigenze personali e prevede il coinvolgimento di ospiti più adulti nella condivisione dell’organizzazione, come ad esempio l’attribuzione di compiti o piccole responsabilità.
Alloggio
Gli ospiti sono alloggiati tenendo conto dell’età dei minori e delle loro caratteristiche particolari, all’interno degli spazi sopra descritti.
Servizi di igiene e pulizia ambientale
In prevalenza le pulizie degli spazi comuni vengono espletate dal personale preposto, ma, per la caratterizzazione della struttura, anche gli ospiti si occupano di riordinare gli spazi personali, con il supporto, ove sia necessario, di tutto il personale presente. L’obiettivo è quello di riproporre una quotidianità il più vicino possibile a quella di tipo familiare, favorendo aspetti di autonomia. I prodotti che vengono utilizzati per la pulizia dei locali rispondono a schede tecniche di sicurezza.
Lavanderia e stireria
All’interno della casa è previsto uno spazio comune adibito a lavanderia e stireria. Il cambio delle lenzuola avviene di norma una volta alla settimana e comunque tutte le volte in cui sia necessario.
8. MODALITA’ DI ACCOGLIENZA E DIMISSIONI
Accoglienza
L’inserimento dei minori avviene su richiesta dei Servizi Sociali del territorio, o del tribunale per i minori, o altri servizi specialistici. La presa in carico avviene mediante colloquio introduttivo con il Servizio referente per una prima presentazione del caso, ipotizzando modalità di accoglienza, osservazione ed interventi educativi.
Il lavoro svolto prevede la sinergia tra tutti gli attori coinvolti: ospiti, Servizio Sociale, operatori di comunità, scuole, famiglie e agenzie educative, al fine di garantire una progettualità integrale e rispondente ai bisogni degli ospiti accolti. Il colloquio sia con gli operatori che con lo psicologo è garantito per tutto il periodo di permanenza degli ospiti poiché considerato strumento fondamentale per condividere e maturare nuove e diverse consapevolezze e per trovare il giusto sostegno in tutte le fasi del percorso.
La fase di avvio del progetto, quindi l’accoglienza in struttura, è estremamente delicata, pertanto devono essere attivate tutte le possibili risorse per prevenire un eventuale fallimento e favorire l’instaurarsi di un legame di fiducia con l’ospite, utile all’adesione dello stesso al progetto.
Le tappe fondamentali possono essere così sintetizzate:
• primo colloquio tra l’assistente sociale e il personale educativo della struttura;
• incontro con il minore per una prima conoscenza reciproca ed una visita alla struttura ancor prima del suo inserimento, quando questo sia possibile;
• colloquio al quale partecipano, oltre al personale della struttura, anche il minore e chi ne ha la tutela, in modo da stabilire i tempi e le modalità di inserimento in Casa Alberigo e Maria;
• scambio di informazioni e un momento di riflessione da parte di tutta l’équipe di lavoro, per stabilire se nella Casa esistano le condizioni per un opportuno inserimento.
L’inserimento vero e proprio deve essere caratterizzato da tempi e modalità adeguati in rapporto alle esigenze specifiche dell’ospite, tenendo conto della storia personale, del vissuto e degli aspetti affettivi ed emotivi. Anche il gruppo degli ospiti già presente in struttura viene coinvolto nell’accoglienza.
Dopo l’inserimento inizia un periodo di osservazione, durante il quale si individuano le risorse e le difficoltà del minore. Si procede quindi ad un bilancio di competenze, all’individuazione di nodi problematici che sono presenti a livello psicologico, relazionale, sociale, affettivo e comportamentale, necessari per la definizione di un Progetto Educativo Individualizzato. Entro 30 giorni dall’inserimento del minore e dopo il periodo di osservazione ed ambientamento dello stesso, viene elaborato a cura del personale educativo della comunità, in collaborazione con i Servizi Sociali che hanno in carico il caso, un Progetto Educativo che comprende:
• osservazione del minore;
• strumenti e metodi;
• tempi di realizzazione;
• modalità di verifica;
• gli obiettivi del lavoro con la famiglia di origine e /o con la famiglia affidataria e/o con la famiglia adottiva;
• gli obiettivi di lavoro educativo con il minore, da svolgersi in comunità;
• le prospettive per il minore e le relative fasi e tempi;
• il lavoro di rete con le altre agenzie formali ed informali.
Anche nella formulazione del PEI l’ospite viene sempre informato, in modo tale da essere responsabilizzato rispetto all’adesione al percorso.
Dimissioni
Le dimissioni dalla struttura avvengono secondo le seguenti modalità:
In relazione ai punti 1 e 2 le decisioni vengono valutate dall’équipe di lavoro, insieme all’ente inviante, e discusse sia con la famiglia, quando possibile, sia con il minore.
9. LAVORO IN EQUIPE
Il personale opera attraverso il lavoro d’équipe per il raggiungimento degli obiettivi predisposti, sia con l’ospite minore, sia con i Servizi invianti.
L’équipe di lavoro è composta da:
responsabile di struttura
educatori
animatori
addetti all’assistenza di base
È compito di tutto il personale presente in struttura aggiornare periodicamente le valutazioni effettuate dal momento dell’ingresso dell’ospite, in modo da avere una risposta ai bisogni e alle esigenze della persona che cambiano con il trascorrere del tempo. La stesura dei PEI consente di avere un certo grado di flessibilità. Per questo motivo le osservazioni e le eventuali decisioni che emergono nelle riunioni di équipe sono verbalizzate. Il lavoro svolto nella quotidianità è condiviso da tutto il personale attraverso protocolli e piani di lavoro, le riunioni sono verbalizzate su supporti cartacei in modo da consentire di accedere alle informazioni, per garantire un quadro esaustivo di tutti i cambiamenti che avvengono.
10. RETTE DI SOGGIORNO
Ogni anno, con l’approvazione del bilancio preventivo, vengono determinate le rette ed i servizi inclusi ed il listino prezzi di ulteriori servizi erogabili su richiesta. Il pagamento del corrispettivo, al netto di IVA, deve avvenire entro e non oltre l’ultimo giorno del mese di competenza, previa emissione di nota di addebito da parte dell’ente gestore della struttura casa Alberigo e Maria, cioè l’associazione Casa Alberigo e Maria. La retta, inizialmente stabilita, può subire aumenti dal 1° gennaio di ogni anno, in relazione ad adeguamento ISTAT, intervenute o prevedibili variazioni di costi delle prestazioni e dei servizi offerti o delle condizioni psicofisiche dell’ospite. Dell’eventuale aumento è dato preavviso almeno un mese prima della sua entrata in vigore.
Servizi inclusi nella retta
Sono inclusi nella retta tutti i servizi alberghieri che comprendono sia la manutenzione della struttura che tutto ciò che è di uso quotidiano agli ospiti; i servizi assistenziali tutelari quali igiene personale, accompagnamenti a prestazioni medico generiche strumentali e specialistiche, supporto psicologico; servizi educativi che comprendono la presa in carico, la stesura dei PEI (Progetti Educativi Individualizzati), sviluppo delle autonomie, supporto scolastico, gestione del tempo libero e rapporti con la famiglia.
11. UTILIZZO DEGLI ARREDI PERSONALI
Il tipo di arredi presenti in Casa a dimensione familiare Alberigo e Maria, è funzionale alla praticità e adeguato alle esigenze dei minori ospiti. All’interno possono essere allestiti spazi adeguati anche per ospitare bambini molto piccoli. È comunque possibile personalizzare la propria stanza con oggetti o biancheria, nel rispetto delle norme e senza che ciò costituisca impedimenti per gli altri ospiti della struttura.
12. CONSERVAZIONE DEL POSTO
In caso di assenza per temporanei rientri familiari o ricoveri, il posto rimane riservato e verrà richiesto il corrispettivo pari ad un 80% della retta iniziale, al netto di IVA.
13. ORARI DELLE VISITE
Ogni ospite può ricevere visite da parte dei familiari, se previsto nel proprio progetto individualizzato, e dai servizi invianti negli orari concordati, previa comunicazione al Responsabile
.
14. RAPPORTI CON ENTI INVIANTI
La collaborazione tra l’équipe educativa e il Servizio inviante è indispensabile in tutte le fasi del progetto e avviene mediante:
- costanti contatti telefonici
- incontri periodici tra operatori da realizzarsi in Comunità o presso i Servizi
- relazioni periodiche
15. RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
La filosofia della Casa Alberigo e Maria è quella di ritenere che si possa intervenire efficacemente in favore del minore solo se lo si considera soggetto connesso alla rete relazionale di appartenenza (famiglia), che quindi va conosciuta e inclusa fra i destinatari dell’intervento. La casa Alberigo e Maria è inoltre disponibile ad organizzare presso la propria struttura, o all’esterno di essa, incontri protetti, osservati e monitorati fra genitori e figli in base a quanto stabilito dal Tribunale per i Minorenni e dalla regolamentazione dei Servizi Sociali.
16. IMPEGNI E PROGRAMMI
La struttura a dimensione familiare Casa Alberigo e Maria si impegna a mantenere gli obiettivi descritti in questa Carta dei Servizi, che potranno essere verificati sul piano collettivo, in occasione di riunioni pubbliche e di somministrazione di questionari sulla soddisfazione generale.
Formazione del personale
Ogni anno viene pianificata la partecipazione delle figure professionali a corsi di formazione esterni/interni e convegni, sulle tematiche di interesse per ciascuna professionalità. Il personale in servizio è tenuto a partecipare alle iniziative di formazione allo scopo di migliorare le conoscenze, le abilità, gli atteggiamenti, i comportamenti nella logica del lavoro e a partecipare alla riqualifica professionale, dove ciò sia possibile. Sono inoltre previsti incontri settimanali di équipe, volti all’autoaggiornamento e al confronto diretto tra tutti i partecipanti.
Obiettivi di miglioramento
Il consiglio direttivo dell’associazione stabilisce ogni anno obiettivi di miglioramento, nel quale la persona, con i suoi bisogni, assume una reale centralità rispetto a tutto l’assetto organizzativo del servizio. Gli obiettivi generali e/o specifici individuati vengono riportati nel progetto educativo generale e nei singoli progetti educativi individuali
Strumento di monitoraggio del servizio
Per monitorare l’andamento del servizio e il raggiungimento degli obiettivi proposti, è utilizzato un questionario di gradimento, in cui si chiede di valutare le prestazioni erogate. La distribuzione del questionario è annuale ed è erogato agli ospiti, alle famiglie e agli enti invianti. Le risposte sono elaborate statisticamente e le indicazioni che emergono sono valutate dal Consiglio direttivo dell’associazione, titolare del servizio, per orientare al meglio l’intervento globale e particolare.
Attuazione D.Lgs 81/2008
La casa a dimensione familiare Alberigo e Maria ha ottemperato agli obblighi contenuti nel decreto legislativo riguardante la sicurezza dei lavoratori e dei residenti in struttura, predisponendo idoneo piano di emergenza, curando il costante aggiornamento dei documenti di sicurezza, nonché la formazione obbligatoria del personale. A tutti i lavoratori viene data l’informazione generale sui rischi a cui sono sottoposti e sulle misure di prevenzione da adottare, sull’uso dei dispositivi di protezione individuale e sulle procedure da seguire in caso di emergenza.
Attuazione Regolamento 2016/679 UE (codice in materia di trattamento dei dati personali)
A tutela del corretto trattamento dei dati personali e in applicazione del Regolamento 2016/679 UE non vengono fornite telefonicamente informazioni sulla situazione complessiva degli ospiti. Per il medesimo motivo e in ottemperanza a quanto previsto da una specifica procedura interna, per garantire la sicurezza e la riservatezza delle informazioni, la visione della documentazione sanitaria presente in struttura viene garantita solo a persone autorizzate.
17. PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’EROGAZIONE DEL SERVIZIO
La casa a dimensione familiare Alberigo e Maria indirizza la sua azione quotidiana nel rispetto dei seguenti principi:
Eguaglianza
L’erogazione dei servizi di assistenza e cura effettuata si basa sul principio di eguaglianza degli assistiti e l’accesso ai servizi è uguale per tutti, a prescindere da sesso, lingua, religione ed opinione politica. È garantita la parità di trattamento a parità di condizione del servizio prestato.
Imparzialità
Nei confronti dei fruitori del servizio vengono adottati criteri di obiettività, giustizia e imparzialità. L’erogazione dei servizi non è condizionata da pregiudizi o da valutazioni soggettive.
Continuità del servizio
È garantito l’impegno ad erogare i servizi in maniera continuativa e senza interruzioni improprie, garantendo la massima continuità delle prestazioni da parte degli operatori addetti. La casa a dimensione familiare Alberigo e Maria funziona permanentemente 24 ore su 24.
Rispetto della dignità della persona e tutela delle informazioni
Viene assicurato il rispetto della dignità della persona in tutte le fasi del processo di permanenza, favorendo l’umanizzazione dei rapporti, la riservatezza e la tutela delle informazioni, oltre al rispetto della deontologia professionale da parte del personale della struttura.
Efficacia ed efficienza
La casa a dimensione familiare Alberigo e Maria si impegna a perseguire l’obiettivo del continuo miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del servizio, adottando le soluzioni tecnologiche, organizzative e procedurali più idonee al raggiungimento degli obiettivi proposti.
Professionalità e tecnologie
L’impiego di adeguate attrezzature e strumenti, le capacità professionali, l’esperienza e l’aggiornamento continuo del personale, costituiscono requisiti indispensabili nel processo di erogazione del servizio educativo nei confronti degli ospiti della struttura.
Partecipazione
La partecipazione è intesa come diritto, da parte dei minori, di consultare, insieme all’operatore, la propria documentazione personale relativa al progetto educativo (PEI) e di partecipare attivamente al raggiungimento degli obiettivi formulati nel PEI stesso.
Modalità operative
Alla luce dell’osservazione gli operatori dovranno elaborare un programma educativo che risponda nel modo più adeguato ai bisogni, prevedendo le soluzioni che restituiscano stabilità abitativa, emotiva e affettiva.
Le proposte di gioco e di svago costituiscono un momento per scoprire, osservare e conoscere gli stili interattivi del minore, nonché possono essere veicolo ed espressione degli stati emotivi.
Sono favoriti: campo scuola, sport, escursioni, gite, animazione, partecipazione a momenti religiosi, coinvolgimento in eventi, visione di film, documentari, cartoni animati, opportunità di lettura.
Si tratta di organizzare turni affidando, dove sia possibile, ad ognuno specifici compiti (lavanderia, cucina, pulizia domestica, ecc.) al fine di offrire un modello educativo familiare.
In base alle competenze e all’età degli ospiti.
Metodologia e pianificazione individualizzata
La struttura adotta alcuni strumenti di lavoro interni necessari per assicurare la metodologia operativa e di intervento e la gestione del servizio.
I piani e la documentazione relativa saranno costantemente aggiornati attraverso un équipe di lavoro che si riunisce settimanalmente per la discussione dei casi, la verifica del percorso educativo-formativo dei ragazzi ed un servizio di supervisione psicologica al fine di far fronte alle esigenze dei minori e degli operatori stessi.
Avvenuta la richiesta di inserimento del ragazzo e vagliatane l'opportunità, la pianificazione ed elaborazione di progetti educativi individualizzati segue tre fasi distinte e consequenziali:
La pianificazione del trattamento è uno sforzo organizzato, concettuale, per l'elaborazione di un programma che abbozzi in anticipo ciò che dovrà accadere, se stiamo per fornire ai nostri utenti l'aiuto più efficace. La pianificazione del trattamento è un modo per raggiungere un obiettivo senza perdere l'attenzione specifica di cui ciascun minore ha bisogno.
Questo è un approccio top-down, in cui si decide prima quale dovrebbe essere il risultato finale e poi si individuano i passi per arrivare a questo risultato.
18. NORME RELATIVE AL PERSONALE DIPENDENTE E VOLONTARI
Ai fini della destinazione delle norme segnalate in questa Carta dei servizi la nozione di “personale” è riferita ai seguenti soggetti:
• personale dipendente dell’associazione Alberigo e Maria;
• personale impiegato con contratti professionali;
Personale
Il personale impiegato e le associazioni sindacali di categoria del personale stesso sono portate a conoscenza che il servizio prestato è da considerarsi essenziale. Pertanto, in caso di scioperi, sarà assicurata la continuità delle prestazioni. Il trattamento economico e normativo del personale dipendente è quello risultante dal CCNL AGIDAE per il personale dipendente delle realtà del settore socio sanitario assistenziale educativo vigente.
Il personale è tenuto a:
• partecipare alle riunioni di équipe e rispettare gli orari di lavoro;
• mantenere la comunicazione e la collaborazione con le famiglie durante tutto il percorso di accoglienza all’interno della casa Alberigo e Maria
• eseguire ogni compito inerente il proprio ruolo.
Volontari
Il Responsabile della comunità dedica particolare cura alla formazione e alla organizzazione di un gruppo di volontari che operano all’interno della comunità, affiancando gli operatori e sostenendo gli ospiti.
La presenza dei volontari è preziosa e serve di aiuto allo staff educativo nella conduzione della vita comunitaria. Tale presenza, pertanto, va coordinata, supportata e sollecitata.
Essa non è legata ad un unico compito, ma si esplicita in numerose azioni e attività di affiancamento agli ospiti e agli operatori, pur nella distinzione dei rispettivi ruoli.
Da questo punto di vista i volontari rappresentano una risorsa aggiuntiva di conoscenze, abilità e competenze per l’intera comunità.
Diritto alla privacy
Il personale ha diritto di ottenere che i dati relativi alla propria persona, condizione contrattuale, economica ed ogni altra circostanza che lo riguardi rimangano segreti. Il personale non potrà in nessun caso e per nessun motivo divulgare dati e notizie relative ad altro personale, informazioni che riguardano ospiti e loro familiari, visitatori e circostanze relative al proprio servizio. Eventuali fatti o dati che possono nuocere alla gestione dei servizi dovranno, da parte del personale che ne è venuto a conoscenza, essere immediatamente comunicati alla Direzione.
19. TUTELA E RECLAMI
I diretti fruitori del servizio ed i loro familiari possono formulare osservazioni e proposte per il miglioramento del servizio e presentare reclami per segnalare eventuali inadempienze o mancato rispetto dei principi enunciati nella presente carta dei servizi. I Servizi Sociali potranno attuare verifiche rispetto all’adeguatezza sia della struttura che all’erogazione dei servizi e certificare la compiutezza degli accordi presi e verificabili attraverso i protocolli di intesa stipulati con gli enti invianti. Tutte le segnalazioni saranno utili per conoscere e capire eventuali problemi emersi e prevedere possibili soluzioni.
Sia l’assistito che le terze parti che lo rappresentano possono inoltrare reclamo attraverso le seguenti modalità:
• compilazione dell’apposito modulo “suggerimenti e reclami” presente presso l’ufficio di coordinamento e appeso in bacheca;
• invio di lettera con la descrizione della carenza/anomalia riscontrata;
• esposizione verbale dell’anomalia o carenza del servizio al Responsabile della struttura.
Al momento della presentazione del reclamo la persona deve fornire tutti gli elementi utili all’individuazione del problema e, se in grado, gli eventuali suggerimenti correttivi. In funzione della tipologia e della gravità del reclamo presentato, il Responsabile è tenuto a fornire adeguata e diretta risposta per quelle segnalazioni che si presentano di immediata soluzione, in tutti gli altri casi avvia un’indagine con i responsabili dei servizi espletati e fornisce conseguentemente all’interessato una risposta scritta, sulle azioni correttive intraprese, entro trenta giorni dalla data di presentazione del reclamo stesso.
In caso di non completa soddisfazione da parte di chi ha presentato il reclamo, è possibile richiedere il riesame al consiglio direttivo dell’associazione Alberigo e Maria, rispetto a quanto inoltrato, per una definitiva risposta.
Le segnalazioni, le osservazioni e i reclami possono essere anche indirizzati via email a:
20. ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA
La vita comunitaria si articola nei seguenti orari:
Giornata tipo
Periodo scolastico dal lunedì al venerdì
- Dalle ore 6.00 in poi - Sveglia dei ragazzi, a seconda delle necessità di scuola o di lavoro
Colazione, igiene e riordino spazi personali
Accompagnamento a scuola o partenza in autonomia per la scuola o per il lavoro
- Dalle ore 13.00 alle ore 14,30 - Pranzo
- Ore 14.00 - Riunione d'équipe degli operatori (una volta a settimana)
- Ore 14.00/15.00 - Tempo libero
- Ore 15.00/16.30 - Studio e/o attività didattico-formative (questo tempo può aumentare a seconda delle necessità)
- Ore 16,30 / 19,30 - Eventuale uscita per attività sportive educative, svago ecc.
- Ore 17.00 - Merenda
- Ore 17.30 – Per chi resta a casa: attività sportive, laboratori, gioco, studio e/o attività didattico-formative
- Ore 20,00 – Cena
- Ore 21,00 - Tempo libero
- Dalle ore 21,00 alle ore 22,30 - Riposo (in base all’età dei ragazzi presenti in struttura)
G
Associazione di Volontariato “Casa Alberigo e Maria” Via della Brancoleta, 36 Montagnano (AR) Revisione 02 del 12/12/2023 Carta dei Servizi Alberigo 02 Pagina 1 di 15
rientro in famiglia affidamento familiare o adozione raggiungimento dell'autonomia personale
quando gli educatori della struttura e i responsabili dell’ente inviante hanno giudicato che sono stati raggiunti gli obiettivi del progetto educativo individualizzato e si è trovata per il minore una ulteriore e più appropriata collocazione. Quando sopraggiungano condizioni che rendono inattuabile il progetto educativo individuale concordato. Quando il minore raggiunga la maggiore età. In questo caso se disposto dall’autorità competente e in accordo con l’ente inviante per la copertura delle spese, la permanenza può essere prorogata fino al raggiungimento del 21° anno di età. Per fuga del minore Per morte
Osservazione degli aspetti del minore attraverso la scheda individuale che indaga sugli aspetti corporei, relazionali, cognitivi e affettivo-emotivi.
Attività ludico-educative
Promozione di attività all’interno e all’esterno della casa
Coinvolgimento degli ospiti in tutte le attività domestiche e della gestione della casa,
Gestione e superamento di eventuali conflitti e difficoltà che possono innescarsi tra gli ospiti della struttura. Orientamento formativo
la facilitazione dell'inserimento nel sistema gruppo e con gli operatori; l'osservazione del minore e la presa in carico del suo stato di bisogno; la programmazione di un piano di intervento e di un progetto educativo comprensivo di mete a breve, medio e lungo termine.